Suono, tanti che mi conoscono mi identificano almeno in parte come quelo che suona e che canta, che è correlato alla musica, e vedo un po’ di amici che spesso mi chiedono ascolta quello senti questo guarda questo guarda quello.
Non perché io sia correlato alla musica, è quello che fanno tutti con tutti, è un’usanza degli umani a quanto ho capito, passare musica e fare vedere cose che si ritengono belle – si in effetti lo faccio anche io, però con la musica è diversa, non ce la faccio. Io la musica la ascolto poco, la ascolto in rarissime occasioni, se in una giornata ascolto mezz’ora di musica è tanto, a meno che non sia per ragioni didattiche, per impararla o insegnarla, e lì l’ascolto è tutt’altra cosa.
Ma la musica per me è un momento privato, privatissimo, più che andare in bagno o a dormire. La musica è inspiegabile, nel senso che il senso estetico dell’uomo nei suoi confronti non ha spiegazione razionale. Il senso estetico ha difficilmente spiegazione razionale in effetti, ma comunque: per me è un momento estremamente privato. Non forzatemi ad ascoltare qualcosa, se si parla di guardare qualcosa posso chiudere gli occhi – le orecchie non si possono chiuere allo stesso modo.