“Le montagne sembrano scalinate verso il cielo” ho pensato.
C’era un silenzio innaturale, le 7 e mezza di sabato mattina a causa del jet lag.. Un silenzio per me, le macchine passavano come sempre sono passate sotto la finestra, e gli uccellini cinguettavano sciallo con un riverbero molto ampio, ma c’è sempre stato quel megariverbero? Credo di si.. ma tutto era così tranquillo, mi sembrava di essere ancora sull’aereo; in India non vedevo montagne, e non c’era mai un attimo di silenzio nè di giorno nè di notte.. invece ora mi alzo, apro la finestra – in India era sempre aperta – faccio un respiro profondo privo di profumi e puzze se non un vago sentore di aria, osservo le montagne velate di nubi – in India se c’era umidità stava arrivando il temporale – e mi rendo conto di essere a casa.
Sembra di essere usciti da una festa, un sacco di gente che balla puzza fa casino ti urta ti tocca, ti parla e ti guarda, e tu ricambi tutto questo. Poi è ora di andare a casa, saluti quelli che riesci a salutare perché non hai tutto il tempo che vuoi, chiudi la porta e senti la testa un po’ sibilante per il rumore che c’era dentro, un sollievo di non essere più in quel caldo e in quel rumore a tratti eccessivo, apprezzi i grilli del giardino appena fuori e senti ancora le frequenze basse della musica dentro.. ma dall’altro lato hai già un po’ voglia di rientrare, nonostante il vino che ti fa girare ancora la testa. Paziente ti incammini verso casa, apprezzi la notte che ti avvolge e apprezzi il passato appena passato.
Questo si sentiva lì dalla finestra, e le montagne sembrano sì scale verso il cielo. A Benares le montagne non si vedono, nonostante a qualche centinaio di chilometri ci sia il Tetto del Mondo. La comunicazione con dio è il Gange, un fiume che per sua natura sta nel luogo più basso della zona, qui le montagne invece sono in alto (le montagne sono sempre in alto direi), e davvero la prima impressione era che fosse una salita verso il cielo, una possibilità di vedere quello che stava “oltre”.
È bello tornare a casa, almeno quanto è bello ripartire 🙂