– Orza.. orza.. a meno che non vuoi piegarla
Berry si spostava continuamente sul ponte della barca come un calabrone intorno al lampadario, sapeva esattamente quello che stava facendo e anche i successivi passaggi. Anel no.
– Orza cosa? Devo spingere o tirare?
– Se il vento è su Carel, la barca si sta piegando di brutto, tu hai tutto il peso fuori quindi..
– Quindi..
– Devi..
– Tirare?
– Bravo.
– Sono andato a caso
– Ma dai
Era andato a caso, la prima uscita in vela era stata forse sopravvalutata da Berry e si era messa a snocciolare una crivelleta di termini velistici ad altissima densità.
– E quindi se orziamo devi tirare il timone.. ecco brava così e poi devi anche spostare..?
– Spostare..
– Spostare..
– …
– Se vuoi andiamo avanti a dire spostare con i due puntini dopo
– Ah ok il carrello centrale, così la vela prende il vento parallelo
– Ortogonale
– Quello volevo dire
– Ma dai
– Ma dai
Il verde smeraldo della nebbia su cui galleggiavano contrastava con il cielo rosso chiaro, stavano tornando al porto e Anel era stanca come non mai. L’abitudine ad essere sballottati dal vento e dalle onde per due ore non si sviluppava certo nel giro di un pomeriggio.
– Ecco, adesso stiamo rallentando. Vedi come la barca offre il fianco al vento automaticamente?
– In che senso? Ah sì. Ma perché?
– Come perché? È palese, guarda anche i sassi che galleggiano
Era vero, tutti gli oggetti si disponevano automaticamente offrendo la maggior superficie possibile al vento, solo un oggetto circolare si sarebbe salvato da quel processo logico ancora prima che naturale. Tutto dava il suo fianco, si lasciava coinvolgere il più possibile in quella distesa morbida. Se il vento fosse tirato dalla direzione in cui il sole tramontava, tutti gli oggetti sul fiume verde si sarebbero disposti nello stesso senso, ortogonali el vento e paralleli tra loro.
– Ma sai che non me ne ero mai accorta?
– Be’ non è che passi il tuo tempo qui in mezzo come me, però sì è ovvio: il vento spinge le parti più fuori dalla forma, le protuberanze, finché la forma non oppone la massima resistenza
– Come le persone con gli eventi
– Le persone hanno parti fuori dalla forma?
– Sì dai, chi più chi meno
– Ma dai
– Io sicuramente sì
– Comunque se guardi le barche ormeggiate danno la prua al vento
Anel si sentì ancora più stupida per non aver notato quest’altra ovvietà. Le barche ormeggiate fuori porto erano tutte parallele, ma tutte con la prua al vento.
– Ovvio. Chi è libero da legami cerca di opporre la massima resistenza, chi è legato la minima, e guarda al punto di origine del vento.
– Sì, il vento le sposta finché non si mettono in quella posizione. Ma ti stupisce così tanto? Hai bevuto?
– No sto ancora pensando alle persone
– Con le protuberanze
– C’è chi è più fortunata e chi meno
si guardò le tette, poi guardò quelle di Berry, più piccole e sode. Risero assieme.
– D’altronde prima o poi ogni barca va legata alla boa
– No, solo quelle di valore
Anel toccò terra chiedendosi quando e quanto era stata ormeggiata nel corso della sua vita, se era stato suo padre, sua madre o lei stessa a decidere quando e quanto uscire nel fiume verde, e quanto forti fossero i venti che la avevano fatta ruotare verso il sole.
– the new groom, C. Beenol