Come ultimo video dell’anno volevo lasciare qualcosa di particolarmente spirituale:
Auguri Mario
Suono, tanti che mi conoscono mi identificano almeno in parte come quelo che suona e che canta, che è correlato alla musica, e vedo un po’ di amici che spesso mi chiedono ascolta quello senti questo guarda questo guarda quello.
Non perché io sia correlato alla musica, è quello che fanno tutti con tutti, è un’usanza degli umani a quanto ho capito, passare musica e fare vedere cose che si ritengono belle – si in effetti lo faccio anche io, però con la musica è diversa, non ce la faccio. Io la musica la ascolto poco, la ascolto in rarissime occasioni, se in una giornata ascolto mezz’ora di musica è tanto, a meno che non sia per ragioni didattiche, per impararla o insegnarla, e lì l’ascolto è tutt’altra cosa.
Ma la musica per me è un momento privato, privatissimo, più che andare in bagno o a dormire. La musica è inspiegabile, nel senso che il senso estetico dell’uomo nei suoi confronti non ha spiegazione razionale. Il senso estetico ha difficilmente spiegazione razionale in effetti, ma comunque: per me è un momento estremamente privato. Non forzatemi ad ascoltare qualcosa, se si parla di guardare qualcosa posso chiudere gli occhi – le orecchie non si possono chiuere allo stesso modo.
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Io mi sarei innamorata a sentirti parlare un’ora in più, a vederti un’ora in più, e avrei tenuto il mio amore lì per guardarlo nei momenti di merda – nelle nottate in cui ancora piango, per intenderci.
(Volevo giocare d’anticipo e scriverti tutto questo, sia chiaro, prima che tu scrivessi altro, perché mi illudo e spero a ragione che tu sia una persona che capisce ogni singola parola che io ho scritto fin nella più profonda essenza delle cose, e che capisce che non me ne frega niente se ti rivedo, l’importante è che ti ho visto quella sera, che tu sia un ricordo spaventosamente luminoso, che tu sia un essere umano che ha avuto un contatto vero con me, che io mi sia specchiata e non abbia voluto rubare alla donna che ti ama e che è amata nemmeno una briciola).
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Francesca
Incongruenza comunicativa: consiste nella trasmissione contemporanea di due messaggi contraddittori. Vi possono concorrere sia la comunicazione verbale sia non verbale, e sia la modalità digitale sia analogica. Quando c’è incongruenza la comunicazione non verbale prevale su quella verbale e si tende a dare maggiore credito agli aspetti analogici rispetto a quelli digitali, a meno che non ci sia una posizione di dipendenza. Quando c’è incongruenza fra gli indici non verbali gli elementi espressivi della voce sono più influenti dei segnali visivi. L’indice non verbale a cui si presta maggiore attenzione è la violazione della distanza interpersonale. La comunicazione incongruente fa perdere di credibilità al messaggio se l’interlocutore rileva la contraddizione; se l’interlocutore è in posizione di dipendenza e non può permettersi di accorgersi dell’incongruenza si può creare un disagio psichico perché il messaggio incongruente tende a veicolare una richiesta pragmatica contraddittoria. L’incongruenza può essere il risultato di un conflitto psichico o di un tentativo consapevole o inconsapevole di ingannare gli altri o se stessi.
Grazie Flame 😉