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Anche lei

Marina Abad a Girona, Etnival
Marina Abad a Girona, Etnival

Signora di cui non ricordo il nome amica di famiglia: Ah, allora ti sei laureato, bravo, pensavo che fossi più giovane!

Io: Eh no signora, il tempo passa per tutti.. [da non dire se la persona davanti a voi va o ha passato i 60]

S.d.c.n.r.i.n.a.d.f.: Bè allora in bocca al lupo per tutto!

Io: Crepi! E anche lei!

Morale: non dimenticarti le preposizioni nelle frasi, o spera che la persona davanti a voi abbia il senso dell’umorismo.

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being in 3D travel

Barcelona, le foto

E comunque se volete vedervi le foto del nostro viaggetto cliccatemele pure

barcelooooona

(cliccando sulla foto le vedete poi tutte)

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internet

Facebook mi fa cacare

barcelona 2009 (387)

Lo so, si, sono spesso in Facebook, lo so si è bello ha un sacco di potenzialità, in special modo pixel ranger.

Ma nelle ultime settimane, nella homepage – sai dove si vede tutta quella roba di cosa dicono e fanno tutti? In quel fiume di cose che tutti fanno mi è venuto un conato. E non parlo del marito di mia sorella, parlo di qualcosa di molto più sgradevole (al marito di mia sorella voglio molto bene).

Non saprei ancora codificare perché, perché non c’è un motivo logico al momento, ma la home mi fa vomitare, e anche le pagine utente un po’ – una specie di overflow di dati per cui quasi vomitavo che qualcuno aveva appena mandato un regalo fastidiosissimo a qualcun altro, o qualcuno si era unito a un gruppo ovvietà tipo per tutti quelli che almeno una volta hanno messo le scarpe (si, perché noi con le scarpe siamo più speciali degli altri).

Inizio a capire la scelta di Paolo o di Nati, di limitare o di togliere Facebook.

Bella la Spagna, comunque 🙂

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C’è bisogno di..

Un nuovo design. Si si proprio si, non riesco più a scrivere se no, e tra poco vado in Spagna, è il caso di applicarsi un momento. Ma prima mr-blonde.com.

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Viva la SIAE per una volta

Grazie a Paolo Attivissimo per la segnalazione

Finora l’autore che ha affidato le proprie opere alla gestione della Siae non può liberarle, quindi è stata sempre la Siae a dare l’autorizzazione a terzi per il loro utilizzo, facendo da intermediario. Ora, invece, con la nuova regolamentazione annunciata un autore può mettere su Internet una propria composizione anche a titolo gratuito facendo una semplice dichiarazione alla Società che in questo caso dà piena libertà all’autore senza pretendere nessun indennizzo per il proprio servizio di gestione

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Amare

Non è credere che l’altro sia fatto per te, é imparare a convivere con te stesso e quindi con un altro, è fare diventare speciale chi hai davanti, è capire che la cattiva sorte non è solo quando la sorte sarà cattiva, ma anche quando l’altro lo sarà.
Pochi sanno esprimere l’amore nella cattiva sorte, ma non provarlo anche in quei casi di cattiva sorte è una maledizione, che non ho mai incontrato.
(Se l’amore non incontra difficoltà non può essere verificato. Il che può essere un bene.)

Prima di chiedere, guarda a cosa stai dando.

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Guidare

Vale la pena di prendere la macchina e andare drittti finché non hai voglia di casa. A volte basta mezz’ora, a volte passa anche tutta la notte.

Non amo la distanza, ogni chilometro in più che mi separa dalle mie radici è una tacca in meno nella barra dell’energia, come quando un cellulare non ha campo.

Fortunatamente da quando ho iniziato a viaggiare in un certo modo le radici sono diventate più città e addirittura più nazioni.

Quindi ricapitolando vale la pena andare per poi tornare, senza stabilire esattamente quando si torna. Magari da soli, non è affatto male, è come tuffarsi all’indietro nella propria testa. Senti odori che avevi solo mezzo immaginato tra una pausa caffè e il suono delle chiavi tirate fuori dalla tasca.

Invece parti e sono lí, magari a pochi metri da casa, solo che non ti eri davvero messo nella posizione di uscire di casa, bastava solo un attimo di fantasia. E quell’odore è una porta per l’immortalità, cosa che non puoi capire prima di averlo annusato. Nè dopo effettivamente, vive solo in quel momento: quando senti il rumore del motore, o quando si apre un paesaggio dietro una collina. O quando vedi una pecora.

Nè prima nè dopo, solo lí.

“When I’m able to walk I’m the king of my world”

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Marco Aurelio

Oggi, quando ti alzi, pensa che nel corso della giornata ti imbatterai in un bugiardo, un ladro, un adultero, un assassino. Ricorda che devi trattarli come uomini perché sono esseri umani esattamente come te e quindi non puoi fare a meno di loro come la mandibola inferiore non può fare a meno di quella superiore.

Marco Aurelio, imperatore e filosofo.

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Grow down

castagne al mont'orfano 21-10-2007 13

In inglese grow up significa crescere. Up è la direzione, crescere verso l’alto.
Ed è anche la tendenza comune, si può dire, pensare hce bisogna crescere verso l’alto, lo fanno quasi tutti, dalle piante agli animali. Non sembra sbagliato, anzi non c’è uno sbagliato credo.
Per noi umani significa crescere verso modelli di vita, crescere guardando in alto, trovare un modello che fa per noi, o perlomeno una direzione che faccia per noi. Un qualcosa che ci renda felici, per crescere. Che sia una casa, una famiglia, un lavoro, un’attitudine o una competenza.

C’è chi suggerisce un altro approccio, non opposto ma direi complementare al grow up, ovvero grow down. La pianta che cresce dentro di se, va a scavare con le radici se vogliamo seguire la metafora, per trovare la vera essenza di sè stessa. L’umano che cresce dentro di sè sempre di più, per conoscere la propria ombra, la propria storia e le proprie passioni, dando nomi a ciò che trova (dare un nome è possedere).

Per essere felice percorro entrambe le vie, in alto e in basso, guardandomi intorno e guardandomi dentro. Sembra funzionare, sembra che le cose vadano meglio, spero di diventare una bella quercia o un bel ciliegio un giorno, e di diventare, soprattutto, grande.

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Lo senti il treno?

siviglia 2008 (34)


Alle undici capita, credo. Verso quell’ora, di sera, quando sento solo i cani abbaiare ogni tanto, lo sento. Il treno passa.
Lo sento da qui, sono lontano ma mi sembra di essere tra la ruota e la rotaia, a seguire come una telecamera il movimento rapido della ruota alla stessa velocità del treno.
Basta che chiudo gli occhi – anzi basta fissare il muro o la finestra – e in pochi secondi sono rapito da quel segno, immagino il macchinista.

Eccolo, il macchinista, guarda davanti e la strada per il treno è segnata, per lui e per me no, per quei secondi sono il macchinista. Guardo la strada che ho davanti ma so che intorno ci sono colline verdi, e più in su tanta neve bianca, so che di giorno la gente gira da quelle parti ma adesso sta dormendo e io passando accarezzo le loro teste. Adesso tutto è fermo, passo solo io. Fuori fa caldo, non importa che stagione sia, io sento che fuori fa caldo, potrei uscire a camminare al bordo della ferrovia se volessi, solo che adesso ho questo treno che corre.

Arriverò ai ghiacciai un giorno, anzi una notte
senza corrente elettrica
a fari spenti arriverò
con coraggio
e poi di nuovo giù
dall’altro pendio del mondo
vedrai che arrivo che farò
turbine e scintille accese
vedrai che arrivo che farò
e come puntuale di ritorno
accanto a te sarò.

Altroché se arriverò.

(so che fare il macchinista è molto più noioso e meno poetico, ma vissute da lontano tutte le storie possono essere molto più forti)