Non c’è come mettersi in mezzo a un prato con due fili in mano e un aquilone dall’altro lato per fare smettere il vento di soffiare, e per farsi venire voglia di scrivere.
E per rendersi conto che la vita non è sta gran cosa, nel senso, non comparata al tutto il resto.
Che scrivere è anche fastidioso per chi legge a volte.
Al contrario di quanto appare, sono felice di stare in mezzo a un prato, tachicardico per i 30 gradi, con un aquilone, e rendermi conto che la vita non è un granché comprata a tutto il resto.
(quando una farfalla vola, non c’è nessun cartellino intorno con scritto farfalla che vola)
🙂 pace e bene
6 risposte su “Non c’è come fare volare un aquilone”
Giobi?
O.o
si si un po’ confusionario, ma bene dai
“Cette c’est ne pas une papillon”. 🙂
Posso prestarti il mio gabbiano se vuoi. Si chiama Livingstone.
Hai un gabbiano????
<_< mmm facciamo che ti risparmio i giochini filosofici sul Gabbiano Jonathan Livingstone e rispondo seriamente:
sì, ho un aquilone a forma di gabbiano. Proprio di gabbiano, non un aquilone in plastica trasparente con su disegnato un gabbiano. Te lo porto oggi pomeriggio, se la mia memoria non fa acqua come al solito.
te sei troppo fuori brother